La stagione 1994-95 e la bella avventura in Coppa delle Coppe

magliette 1994-95

La stagione 1994-95 è quella della significativa campagna europea in Coppa delle Coppe. La Sampdoria, per il terzo anno consecutivo guidata dallo svedese Sven Goran Eriksson, è reduce da una bellissima annata, terminata con il terzo posto in campionato e la vittoria della Coppa Italia (l’unico trofeo della storia del club non arrivato durante la gestione di Paolo Mantovani) e si accinge così a rimettere piede in Europa per la prima volta dopo la delusione della Coppa Campioni del 1992.

Le premesse per un buon campionato ci sono tutte, anche perché la squadra della stagione prima è confermata in larga parte. Anzi: il mercato consegna alla coppia Santarini-Eriksson dei nuovi elementi di valore. Uno di questi è Sinisa Mihajlovic, il cui destino con la Sampdoria si era già intrecciato già nel 1991-92, quando segnò un gol ai blucerchiati con la maglia della Stella Rossa di Belgrado.

Vierchowod-Mihajlovic
Pietro Vierchowod e Sinisa Mihajlovic, pilastri della difesa del 1994-95. Per lo “zar” è l’ultima stagione in blucerchiato, per il serbo la prima.

Il cambio più significativo riguarda il ruolo del portiere: in estate, Gianluca Pagliuca, secondo con la nazionale al Mondiale di Usa ‘94, passa all’Inter, mentre Walter Zenga compie il percorso inverso e da Milano arriva a Genova. Dalla Pinetina giunge anche l’esperto difensore Riccardo Ferri, dopo dodici stagioni interiste. Altro nuovo affare è quello che riguarda Riccardo Maspero, proveniente dalla Cremonese.

A dire il vero, ci sarebbe stato l’addio di Ruud Gullit, tornato al Milan. Ma sarà in realtà un arrivederci: nel mercato di novembre, l’olandese sbarcherà a Genova una seconda volta, continuando un curioso ping pong tra Samp e Milan. In rotta con il Diavolo, Gullit verrà ingaggiato a titolo gratuito dalla Sampdoria che in cambio darà ai rossoneri l’attaccante Alessandro Melli.

Purtroppo, l’approdo a stagione iniziata non permette a Gullit di disputare le coppe europee.

E proprio l’Europa sarà – come dicevamo in apertura – il piatto forte del 1994-95. Se in campionato il Doria stazionerà a metà classifica, in Coppa delle Coppe ci sarà un percorso esaltante, che vedrà i liguri far fuori lungo il loro cammino i norvegesi del Bodø Glimt, gli svizzeri del Grasshoppers e i portoghesi del Porto, in una doppia sfida che passerà alla leggenda. Solo i rigori nella semifinale contro l’Arsenal eviteranno di spalancare le porte di Parigi a Mancini e compagni.

Così lontano, la Samp, da allora, non si è più spinta.

Il cammino

La stagione comincia con la Supercoppa italiana: il 28 agosto del 1994 il Milan campione d’Italia supera la Sampdoria ai calci di rigore, in quello che sarà un preludio della più grande delusione stagionale. I rigori con l’Arsenal, appunto. Nella Samp, il gol lo mette a segno il nuovo acquisto Mihajlovic. Nel Milan, proprio Gullit, ex di turno e pochi mesi dopo di nuovo ex rossonero. Dal dischetto l’undici di Capello si rivela infallibile, con i gol di Albertini, Boban, Simone e Costacurta. Per la Samp segnano Platt, Vierchowod e Jugovic, ma il terzo e il quinto rigore vengono falliti dall’ex Evani e dallo stesso Mihajlovic. Il trofeo va al Milan, proprio come nell’edizione del 1988 e come nella Supercoppa europea del 1990.

Jugovic
Vladimir Jugovic, uno dei quattro stranieri della Samp 1994-95 e pilastro della squadra.

Dopo la Supercoppa è tempo di Coppa Italia: la Sampdoria si assicura il passaggio del turno contro il Vicenza già nel match d’andata, vincendo per 5-1. Una cinquina contro una formazione veneta: l’esito del secondo turno della coppa nazionale è premonitore di quel che accadrà alla prima giornata di campionato contro il Padova.
Il 4 settembre parte la Serie A e la novità principale della stagione è l’adozione di una nuova regola: la vittoria non vale più due punti, ma tre. Una norma che dovrebbe spronare le squadre a cercare il successo con più insistenza e che a fine anno si rivelerà decisiva nei verdetti per la salvezza.

La Samp parte forte e debutta con un reboante 5-0 ai danni del neopromosso Padova, non ancora abituato ai ritmi della Serie A. Contro l’undici di Sandreani si gioca a Bologna, perché Marassi è squalificato per due turni dopo gli incidenti del derby di ritorno del 1993-94. Al Dall’Ara il Doria non subisce la mancanza del prato di casa e offre un grande spettacolo, segnando con cinque marcatori diversi: Mancini, Platt, Evani, Mihajlovic, Melli. Eriksson si gode il sontuoso debutto dei suoi, che replicano sette giorni dopo, andando a vincere 2-0 a Reggio Emilia. Sei punti in due gare e testa della classifica, assieme a Parma e Lazio, due squadre che reciteranno da protagoniste durante la stagione.

Non è dei migliori invece l’esordio europeo: contro i norvegesi del Bodø Glimt, i blucerchiati perdono 3-2. Una sconfitta comunque rimediabile e con il tesoretto di due gol segnati in trasferta. Sotto di due reti all’intervallo, ci sono volute le reti di Bertarelli e Platt nella ripresa per addolcire la trasferta nordica. Che lascia qualche tossina anche in campionato: dopo la partita in terra norvegese, la Samp non va oltre l’1-1 interno con il Foggia. E a nulla è servita la superiorità numerica causata dall’espulsione del foggiano Bianchini a dieci minuti dalla fine. Anzi, il pari di Di Biagio alla rete di Bertarelli siglata a fine primo tempo, arriva a pochi minuti dal termine, con i pugliesi di Catuzzi in dieci uomini. E nei minuti finali, la superiorità numerica si allarga ulteriormente, con il rosso sventolato al portiere Mancini. Ma non c’è tempo e la sfida del Dall’Ara, l’ultima dell’esilio da Genova, finisce pari.

Espletata la formalità del secondo turno di Coppa Italia (sconfitta indolore per 2-1 contro il Vicenza, compagine di Serie B), la Samp incappa nella prima sconfitta in campionato: un gol di Di Livio permette alla Juventus di ottenere i tre punti. Niente di grave. D’altronde, i bianconeri, passati sotto la direzione tecnica di Marcello Lippi, saranno destinati a fare il vuoto in campionato, andando a conquistare lo scudetto dopo nove anni di digiuno. La sconfitta di Torino, poi, viene rimediata dalla vittoria per 2-0 contro il Bodø Glimt: a Marassi, Platt e Lombardo completano la rimonta contro la compagine scandinava già nel primo tempo. Tuttavia, la gara con i gialloneri si porta dietro una brutta tegola: il grave infortunio al ginocchio sinistro di Mauro Bertarelli (lussazione della rotula e rottura del legamento crociato), dopo un durissimo scontro con il portiere norvegese Rohnny Westad. La punta toscana rivedrà il campo solamente nella primavera del 1996. Dopo questo episodio, la Samp richiama dal prestito il giovane Claudio Bellucci, che era andato a fare esperienza in Serie C al Fiorenzuola, dove aveva segnato tre reti in sette gare.

Il mese di ottobre comincia con un altro stop esterno. All’Olimpico di Roma, i giallorossi superano i doriani per 1-0 con gol di Balbo.

Roma-Sampdoria 1-0
Alcuni momenti di Roma-Sampdoria 1-0. Nella foto grande, Mihajlovic saluta il suo vecchio pubblico; nei due riquadri, il gol-partita di Abel Balbo e l’esultanza dell’argentino.

Poi c’è la sosta per la nazionale ed Eriksson ne approfitta per mettere a punto qualcosa nella settimana in più di lavoro. Alla ripresa delle ostilità, la Sampdoria prima perde a Firenze in Coppa Italia (2-1: a Melli replicano Robbiati e Batistuta), poi batte per 3-1 il Parma a Marassi: apre Zola per gli ospiti, poi nel quarto d’ora finale, la reazione dei genovesi si materializza con due rigori di Maspero e un gol di Mancini. Un successo di lusso, ma anche giunto oltre i meriti, visto che i rigori concessi sono parsi un gentile regalo dell’arbitro Beschin. La gara è stata giocata all’insegna del ricordo del presidente Paolo Mantovani, scomparso un anno prima e ricordato allo stadio con una commemorazione e con degli striscioni.

La famiglia Mantovani

striscione per Paolo Mantovani
In memoria di Paolo Mantovani. In alto, Enrico e Francesca Mantovani ricordano il padre. Sopra, uno striscione del pubblico.

Al successo contro il Parma segue un comodo 3-0 in Coppa Coppe contro gli svizzeri del Grasshoppers. Melli, Mihajlovic e Maspero ipotecano la qualificazione ai quarti di finale. Lo 0-0 di San Siro contro il Milan campione d’Italia e d’Europa è un risultato di prestigio e la Samp coglie un bel punto approfittando di un Diavolo non esaltante in questo primo scorcio di stagione.

Deludenti sono  i seguenti match, che vedono i blucerchiati pareggiare in casa con il Napoli, perdere il ritorno con il Grasshoppers (un 2-3 che non preclude dunque il passaggio del turno, facilmente portato a casa. La gara viene ricordata per una particolarità cromatica: il ritorno della casacca rossa, necessaria visti i colori sociali degli svizzeri. Essendo biancoazzurri, si sarebbero confuse sia la maglia blu sia quella bianca), cadere a Cremona e impattare in casa con il Torino. Contro i granata fa il suo esordio-bis Ruud Gullit (suo l’assist in profondità per il momentaneo vantaggio di Jugovic), che sette giorni dopo trova il primo gol della sua seconda avventura sampdoriana, segnando a 2′ dal termine la rete del 2-2 nella trasferta di Firenze. Da un corner di Mancini, l’olandese approfitta di un’uscita a vuoto di Toldo e sigla il suo quarto centro in campionato, dopo i tre segnati con il Milan.

Ruud Gullit
Ruud Gullit: nel 1994-95 l’olandese torna alla Samp a stagione iniziata e non può venir schierato nelle coppe europee.

Il 4 dicembre 1994 è in programma il derby. Lo vince la Sampdoria, anche se il protagonista più ricordato della sfida è probabilmente il genoano Kazuyoshi Miura: il giapponese, il primo della storia del nostro calcio, segna al 14′ il suo primo gol in Italia. Una rete che gela la Gradinata Sud, sotto la quale si è consumata. Ma la reazione del Doria è veemente e sessanta secondi più tardi lo “zar” Vierchowod rimette la situazione in parità con un colpo di testa sugli sviluppi di una punizione calciata dalla trequarti. E al 24′ il 2-1 dei ragazzi di Eriksson: palla illuminante di Jugovic a Lombardo, il quale taglia dentro e dribbla anche Tacconi depositando comodamente in porta. Nella ripresa, il neoentrato Maspero porta a tre le marcature blucerchiate segnando su punizione. Galante aggiunge un po’ di pepe nel finale, ma l’incontro termina 3-2 per Mancini e compagni, che tornano al successo in campionato dopo un novembre piuttosto misero.

È comunque un campionato di alti e bassi e lo dimostra il magro 0-0 di Brescia, contro una formazione, quella delle “rondinelle” che sarà destinata a chiudere il campionato con dodici punti, il record minimo della Serie A. Ma dopo il pari del Rigamonti, la Samp augura un buon Natale ai tifosi umiliando il Cagliari 5-0: alla vendemmia partecipano Lombardo, Gullit (doppietta), Mancini e Bellucci. Per quest’ultimo, è il primo gol in Serie A.

Alla sosta la squadra arriva con il settimo posto in classifica e alla ripresa del campionato, si vedono subito dei bei segnali, con il 3-1 interno alla spettacolare Lazio di Zdenek Zeman, che a fine anno arriverà seconda beffando il Parma al fotofinish. Decisivo è il centrocampista inglese David Platt, autore di una doppietta.

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L’elegante centrocampista inglese David Platt.

La successiva trasferta, a San Siro contro l’Inter, viene vinta dai nerazzurri, con i gol nella ripresa di Festa e Fontolan. Decisivo il cartellino rosso rimediato da Vierchowod al 55′, che ha rotto l’equilibrio visto nel primo tempo, tant’è che la formazione di Bianchi ne ha approfittato immediatamente. Con l’1-1 interno contro il Bari (Lombardo risponde a Tovalieri), si chiude il girone d’andata. Con 25 punti, la Samp è in lotta per le Coppe europee (classifica al giro di boa: Juventus 36; Parma 35; Lazio 31; Roma e Milan 28; Fiorentina 27; Sampdoria 25; Foggia 24; Bari 23; Cagliari 22; Inter 21, Torino 20; Napoli 18; Cremonese, Genoa e Padova 17; Reggiana 12; Brescia 9).

Il ritorno si apre con un bel 4-1 esterno all’Euganeo di Padova. Quattro gol per quattro marcatori diversi: Platt, Maspero, Mancini e Jugovic. Continuano a segnare parecchio i centrocampisti, anche perché con il tandem Mancini-Gullit la squadra non ha una vera e propria punta centrale, visto che il Mancio è un rifinitore e l’olandese gioca praticamente a tutto campo, come dimostrato anche dal numero di maglia, il 4, non esattamente tipico per un attaccante.

Ma il ritorno si apre con una notizia che sconvolge il campionato: il 29 gennaio, negli scontri tra tifosi genoani e milanisti avvenuti fuori dallo stadio Ferraris, perde la vita il tifoso rossoblù Vincenzo Spagnolo. Una notizia scioccante che porta la Federazione a sospendere l’attività per la domenica successiva. La Serie A riprenderà il 12 febbraio.

In casa contro la Reggiana, assieme al Brescia l’altra cenerentola del torneo, ci si attende una passeggiata. E invece il rigore di Padovano trasformato nel primo tempo complica le cose e servono un’autorete di Sgarbossa e un gol a tempo quasi scaduto di Lombardo per superare la non ancora arresa formazione emiliana, destinata a un finale anonimo di stagione e alla retrocessione in B. Retrocessione che toccherà anche il Foggia, seguente avversario dei doriani. Al Pino Zaccheria termina 1-1, proprio come all’andata disputata sul neutro di Bologna.

La Juve vince a Genova una partita tiratissima, dove la Samp non aveva affatto sfigurato: il gol-partita, per la delusione dei supporters di casa, lo segna a dieci minuti dal 90′, Gianluca Vialli, uno degli eroi dello scudetto del ’91. A Torino, Luca vincerà a fine stagione il suo secondo e ultimo scudetto. Quello contro Madama è il primo stop casalingo del campionato.

Intanto ricominciano i giovedì di Coppa, dove siamo giunti all’altezza dei quarti di finale. Il Porto espugna Marassi con un gol di Yuran al 65′, complicando maledettamente i piani dei genovesi, chiamati ad un’impresa al ritorno in terra lusitana. Al ritorno la Samp si presenta con una netta affermazione sulla Roma e con un ko contro il Parma. Quest’ultimo incontro, in particolare è ricco di episodi: avanti i ducali con un colpo di testa – non esattamente la specialità della casa – di Zola e con un diagonale di Asprilla, su tacco delizioso dello stesso Zola; poi il Parma manca il 3-0 fermandosi al palo e così nel secondo tempo esce fuori la Samp, che accorcia con un rigore procurato da Mancini e trasformato da Lombardo e pareggia con Gullit, puntuale sul pallone offerto da destra proprio da Lombardo; la Samp prova a vincerla, ma ecco che torna a fare la partita la squadra di Scala: Zola prima sbaglia un rigore (palo), poi trova il definitivo 3-2.

E riecco il Porto. L’obiettivo è solo uno: vincere. Qualunque altro risultato estrometterebbe la compagine ligure dalla kermesse. La Samp sfoggia ancora l’iconico kit rossocerchiato. Mancini prende il palo nel primo tempo e rispedisce in gola l’urlo di gioia dei tifosi arrivati in Portogallo o incollati ai teleschermi. Ma la festa è solo rinviata: nella ripresa, Bobby-Gol pesca il jolly segnando con un irresistibile tiro al volo. L’undici di Bobby Robson si ributta in avanti per evitare prima i supplementari e poi i rigori, ma Zenga fa buona guardia e il risultato non cambia più. Alla fine, si rende necessaria la coda dei tiri dal dischetto. La “lotteria” premia il team ospite, che si rivela infallibile. Nei portoghesi, invece sbaglia Domingos, il cui calcio è respinto da Zenga. Quando Lombardo segna il suo rigore, la Samp festeggia una sofferta ma goduriosa qualificazione alle semifinali, dove affronterà l’Arsenal, detentore del trofeo.

Ovvio che una partita del genere lasci degli strascichi in campionato. Il Milan di Capello passeggia a Genova vincendo 3-0. Non troppo diverso è il copione al San Paolo sette giorni più tardi, quando il Napoli di Boskov vince 2-0.

Invernizzi, Jugovic, Salsano
I centrocampisti Invernizzi, Jugovic e Salsano.

Ormai la testa è alla Coppa delle Coppe. Il 6 aprile la squadra vola a Londra e dopo essere scesa in campo tre anni prima a Wembley e ora attesa ad una sfida in un altro tempio del calcio inglese: Highbury. Contro i Gunners, saranno due sfide epiche e già all’andata, si capisce che l’equilibrio sarebbe durato fino all’ultimo istante della partita di ritorno. Gara spettacolare, quella londinese, e alla fine vinta per 3-2 dai biancorossi. I due gol messi a segno dal difensore Steve Bould nel primo tempo fanno temere l’imbarcata, ma nella ripresa, il Doria trova due preziosi gol in trasferta, entrambi con Jugovic, purtroppo intervallati dal terzo centro dell’Arsenal, segnato dallo spauracchio Ian Wright, bomber della squadra. Il 3-2 finale impone una vittoria di misura nel ritorno. È dura, ma si può fare, anche perché l’Arsenal non sta vivendo una stagione particolarmente brillante. Curiosità: degli spezzoni di questa gara saranno usati nel film Io no spik inglish di Carlo Vanzina e interpretato da Paolo Villaggio: il protagonista, tifoso della Sampdoria, andrà ad Highbury a seguire l’incontro, ma dovrà farlo dal settore dei tifosi di casa.

Bould
Uno dei due gol segnati da Bould in Arsenal-Sampdoria.

Contro la Cremonese in casa arriva un’altra vittoria quasi in extremis, firmata da Jugovic. Mancini aveva aperto la sfida, rimessa momentaneamente in equilibrio da un uomo che in Lombardia è in prestito proprio dalla Sampdoria e che sarà la rivelazione dell’anno seguente: Enrico Chiesa. I quattordici centri segnati in grigiorosso convinceranno la dirigenza a puntare su di lui nel 1995-96: non potrà esserci mossa più felice.

samp-cremonese 2-1
Sampdoria-Cremonese 2-1: Mancini supera Turci e sblocca la partita.

Replicato il noioso 0-0 dell’andata contro il Torino, si arriva al 20 aprile, il giorno della verità. A Marassi scende l’Arsenal di Stewart Houston, subentrato a febbraio come traghettatore al grande George Graham. Come era accaduto con il Porto, è ancora una volta Mancini a segnare il gol che apre il ritorno. Lanciato sul filo del fuorigioco, Mancini si invola verso la porta di Seaman e lo sorprende con un pallonetto. È una rete preziosissima, perché porta avanti la Samp per la norma del maggior numero di gol in trasferta. Ma la girandola delle emozioni è appena partita. Wright, ancora lui, viene dimenticato dentro l’area piccola su un angolo e pareggia i conti al 61′, capovolgendo tutto. Ora è la squadra italiana a dover cercare il gol a tutti i costi.

Passano i minuti e al 75′ Eriksson si gioca il tutto per tutto inserendo il giovane Bellucci al posto di Ferri. Appena entrato, è proprio Bellucci a correggere di testa un pallone giunto in area dopo un batti e ribatti in seguito a una punizione (calcio dello specialista Mihajlovic, respinta della barriera e conseguente sassata di Mancini, sulla quale Bellucci devierà in rete). Il ragazzo non ci crede: si toglie la maglia e si fa tutto il campo di corsa per andare a festeggiare sotto la Sud. Una corsa folle accompagnata dal giubilo dei tifosi. Il 2-1 riporta avanti la Samp, ancora per la regola dei gol in trasferta. Entrato pochi minuti prima, questo ragazzo di vent’anni si trasforma nel possibile match-winner. E non è finita, perché all’86’, due minuti dopo la rete del vantaggio, trova addirittura la doppietta personale. Attilio Lombardo – ammirato da Nick Hornby, noto tifoso dell’Arsenal, nel suo Febbre a 90′ – si invola sulla destra e serve ancora Bellucci, che trafigge Seaman di nuovo, questa volta di piede. Il 3-1 cambia in realtà poco l’economia della partita: sempre di un gol hanno bisogno i londinesi, anche se ora occorre per mandare il match ai supplementari. Ipotesi che si verifica, beffardamente, con una punizione al 90′, calciata dallo svedese Stefan Schwarz con la forza della disperazione. Ancora una punizione, tre anni dopo quella di Koeman, manda in frantumi i sogni di gloria. Il tiro del centrocampista non sembra irresistibile, ma Zenga riesce solo a toccare, senza respingere il pallone.

Ai supplementari succede poco. Si va ancora ai rigori, che vengono calciati sotto la Gradinata Sud. Ma se a Oporto i tiri dal dischetto furono salutati con piacere, questa volta ci si arriva con il morale a terra per la vittoria sfumata e l’inerzia, si è ormai spostata a favore dell’Arsenal. Dixon segna, mentre Mihajlovic sbaglia la prima conclusione sampdoriana, facendosi parare il tiro da Seaman. Al secondo giro, l’irlandese McGoldrick calcia sopra la traversa riaccendendo la speranza, ma Seaman para anche il penalty di Jugovic. A seguire segnano Hartson, Maspero, Adams e Mannini. I Gunners falliscono il match-point con Merson: il tiro è respinto da un grande Zenga, che si distende sulla destra e caccia via la sfera. Manca solo il tiro di Lombardo: il numero 7 aveva segnato l’ultimo rigore a Oporto, ma questa volta non ha altrettanta gloria. Seaman para anche il suo tiro, ponendo fine a una maratona alla quale nono sono bastati duecentodieci minuti di gioco e dieci gol, tra andata e ritorno.

La serie finale spalanca le porte della finale di Parigi agli inglesi, che falliranno l’appuntamento con gli spagnoli del Saragozza, perdendo ai supplementari con un gol da metà campo di Nayim e mancando l’opportunità di divenire la prima compagine capace di vincere la Coppa delle Coppe per due anni di fila. Per la Samp, ad oggi, quella del 1994-95 è l’ultima significativa campagna europea. E con l’abolizione del torneo nel 1999, ai blucerchiati resterà per sempre la soddisfazione di essere la squadra italiana ad aver giocato più partite in tale competizione.

La stagione si chiude di fatto qui: ci sarebbe ancora la zona Uefa da agganciare, ma le ultime partite del campionato vedono la squadra proseguire nei risultati altalenanti che hanno contraddistinto l’intera annata. Con la Fiorentina, il doppio vantaggio guadagnato con Gullit viene annullato da Batistuta e Baiano e finisce dunque 2-2, come per altro era finita la partita del Franchi.

Il campionato piange un’altra morte il 25 aprile, quella del calciatore Andrea Fortunato: dopo aver lottato contro la leucemia per più di un anno, il promettente difensore della Juventus si spegne a Perugia all’età di ventitré anni.

Due giorni dopo questo lutto, va in scena il derby di ritorno e la Samp lo perde per 2-1, venendo ancora una volta rimontata. Al vantaggio di Platt, rispondono gli stranieri del Grifone Van’t Schip e Skuhravy. Sono punti fondamentali per il Genoa del contestato presidente Spinelli. I rossoblù sono impegnati nella lotta salvezza e dopo il derby i tifosi sampdoriani tornano a casa delusi, perché una vittoria avrebbe lasciato i rivali tra le ultime quattro. Tuttavia, il Genoa scenderà ugualmente tra i cadetti, quando al termine del campionato, perderà ai calci di rigore lo spareggio contro il Padova, giocato sul neutro di Firenze. Serviranno dodici anni per rivederlo in A.

Dopo la stracittadina, la Samp batte il Brescia in un incontro emozionante: contro il fanalino di coda del campionato, servono due gol di Platt a tempo scaduto per risolvere il grattacapo. I lombardi si erano portati avanti con un gol-lampo di Baronchelli e all’inizio del secondo tempo avevano fallito un rigore con Corini (traversa). Negli ultimi minuti, tra il 41′ e il 45′, il centrocampista inglese prima pareggia e poi segna il punto del sorpasso. La vittoria rianima la squadra, che vince anche a Cagliari, grazie a una doppietta di Mancini.

Album Panini
Mannini, Lombardo, Ferri, Mancini, Gullit, Serena: sei giocatori della Samp 1994-95 presi dall’album di figurine Panini.

La sconfitta a Roma e il 2-2 con l’Inter segnano di fatto la fine della rincorsa alla Coppa Uefa, dove andrà proprio la squadra nerazzurra. Nel 2-2 contro i meneghini, Bergkamp colpisce un palo dal dischetto: è il quarto rigore sbagliato dagli avversari dei blucerchiati in questo campionato e curiosamente per nessuno di questi si è resa necessaria la prodezza di Zenga, salvato dalla scarsa mira dei tiratori.

L’anno si chiude con il 2-1 al San Nicola di Bari: un’eventuale sconfitta di Inter e Napoli avrebbe consegnato al Doria un posto europeo in extremis, ma obiettivamente era difficile pensare a una doppia caduta delle squadre avanti in classifica.

Si chiude all’ottavo posto una stagione dominata da Juventus e Parma: la Signora ha vinto il titolo numero 23 della sua storia staccando i ducali con un consistente margine nonostante le sette sconfitte accumulate durante la corsa e ancora contro il Parma ha vinto la Coppa Italia, centrando il “double”. Le squadre si sono affrontate anche nella doppia finale di Coppa Uefa, ma almeno qua è stato l’undici di Nevio Scala a spuntarla, grazie ai gol dell’ex Dino Baggio. Il Milan di Capello, sotto i propri standard in campionato, non riesce a bissare la Champions League vinta l’anno prima, arrendendosi in finale all’Ajax. Nel club di Amsterdam laureatosi Campione d’Europa gioca un giovane centrocampista che in estate passerà proprio alla Sampdoria: Clarence Seedorf. Ma qua comincia il racconto del 1995-96…

I risultati in campionato

(clicca qui per vedere i tabellini completi della Serie A 1994-95)

4 settembre 1994: Sampdoria-Padova 5-0 (giocata a Bologna)
11 settembre 1994: Reggiana-Sampdoria 0-2
18 settembre 1994: Sampdoria-Foggia 1-1 (giocata a Bologna)
25 settembre 1994: Juventus-Sampdoria 1-0
2 ottobre 1994: Roma-Sampdoria 1-0
16 ottobre 1994: Sampdoria-Parma 3-1
23 ottobre 1994: Milan-Sampdoria 0-0
30 ottobre 1994: Sampdoria-Napoli 0-0
6 novembre 1994: Cremonese-Sampdoria 2-0
20 novembre 1994: Sampdoria-Torino 0-0
27 novembre 1994: Fiorentina-Sampdoria 2-2
4 dicembre 1994: Sampdoria-Genoa 3-2
11 dicembre 1994: Brescia-Sampdoria 0-0
18 dicembre 1994: Sampdoria-Cagliari 5-0
8 gennaio 1995: Sampdoria-Lazio 3-1
15 gennaio 1995: Inter-Sampdoria 2-0
22 gennaio 1995: Sampdoria-Bari 2-1
29 gennaio 1995: Padova-Sampdoria 1-4
12 febbraio 1995: Sampdoria-Reggiana 2-1
19 febbraio 1995: Foggia-Sampdoria 1-1
26 febbraio 1995: Sampdoria-Juventus 0-1
5 marzo 1995: Sampdoria-Roma 3-0
12 marzo 1995: Parma-Sampdoria 3-2
19 marzo 1995: Sampdoria-Milan 0-3
2 aprile 1995: Napoli-Sampdoria 2-0
9 aprile 1995: Sampdoria-Cremonese 2-1
15 aprile 1995: Torino-Sampdoria 0-0
23 aprile 1995: Sampdoria-Fiorentina 2-2
30 aprile 1995: Genoa-Sampdoria 2-1
7 maggio 1995: Sampdoria-Brescia 2-1
14 maggio 1995: Cagliari-Sampdoria 0-2
21 maggio 1995: Lazio-Sampdoria 1-0
28 maggio 1995: Sampdoria-Inter 2-2
4 giugno 1995: Bari-Sampdoria 1-2

I risultati in Coppa delle Coppe

Sedicesimi di finale:
15 settembre 1994: Bodø Glimt (Nor)-Sampdoria 3-2
3’ Staurvik, 33’ Johnsen, 47’ Bertarelli (Sa), 58’ Johnsen, 67’ Platt (Sa).
29 settembre 1994: Sampdoria- Bodø Glimt (Nor) 2-0
14’ Platt, 36’ Lombardo.

Ottavi di finale:
20 ottobre 1994: Sampdoria-Grasshoppers (Svi) 3-0
45’ Melli, 76’ Mihajlovic, 83’ Maspero.
3 novembre 1989: Grasshoppers (Svi)-Sampdoria 3-2
12’ Willems, 17’ Melli (Sa), 40’ Lombardo (Sa), 51’ Bickerl, 55’ Koller.

Quarti di finale:
2 marzo 1995: Sampdoria-Porto (Por) 0-1
65’ Yuran.
16 marzo 1995: Porto (Por)-Sampdoria 0-1, 3-5 dcr
48’ Mancini.

Semifinali:
6 aprile 1995: Arsenal (Ing)-Sampdoria 3-2
35’ Bould, 37’ Bould, 53’ Jugovic (Sa), 70’ Wright, 79’ Jugovic (Sa).
20 aprile 1995: Sampdoria-Arsenal (Ing) 3-2, 2-3 dcr
14’ Mancini, 61’ Wright (Ar), 83’ Bellucci, 86’ Bellucci, 88’ Schwarz (Ar)

giornale inglese
Samp-Arsenal 3-2. Il ritaglio di un giornale inglese esalta le prodezze del portiere dell’Arsenal David Seaman.

I risultati in Coppa Italia

Secondo turno:
31 agosto 1994: Sampdoria-Vicenza 5-1 (giocata a Carrara)
10’ Mancini, 23’ aut. Lopez, 49’ Briaschi (Vi), 55’ Lombardo, 77’ aut. Lopez, 89’ Bertarelli.
21 settembre 1994: Vicenza-Sampdoria 2-1
26’ Capecchi, 52’ Lombardo (Sa), 76’ Beghetto.

Ottavi di finale:
12 ottobre 1994: Fiorentina-Sampdoria 2-1
4’ Melli (Sa), 72’ Robbiati, 87’ Batistuta.
26 ottobre 1994: Sampdoria-Fiorentina 1-1
56’ Batistuta (Fi), 78’ rig. Melli.

La Supercoppa italiana

24 agosto 1991: Milan-Sampdoria 1-1, 4-3 dcr
35’ Mihajlovic, 83’ Gullit (Mi).
(Rigori: per il Milan reti di Albertini, Boban, Simone e Costacurta, per la Sampdoria reti di Platt, Vierchowod e Jugovic ed errori di Evani e Mihajlovic)